La figlia sbagliata

La figlia sbagliata
jeffery Deaver

Rizzoli, pubblicato nel 2011
358 Pagine

Megan è una ragazzina difficile, dal carattere ribelle e scontroso. I suoi genitori, divorziati da molti anni, hanno sempre avuto cose più importanti di cui occuparsi, e Megan rappresentava un peso più che una fonte di gioia.

L'unico che sembra avere a cuore Megan, è il dottor Peters, suo psicologo, che riesce a capirla e ad abbattere le barriere del suo carattere.
Il giorno in cui Megan scompare tutto cambia, perché Megan non è scappata, ma è stata rapita per una ragione ben precisa.
La carica emotiva del romanzo è il centro di tutto. Abbiamo una chiara descrizione di quello che provano i protagonisti. Megan è arrabbiata, è tutta colpa dei suoi genitori se lei è quello che è diventata. Ma allo stesso tempo la speranza che siano proprio loro a ritrovarla non la abbandona mai.
Bett e Tate, i genitori, quei genitori che l'hanno sempre trascurata per un'udienza importante o per il fidanzato di turno, l'hanno fatta crescere da sola, e adesso farebbero l'impossibile per trovarla.
Viene quasi da arrabbiarsi con loro, Nel romanzo Deaver vuole chiaramente riportare l'esempio, estremizzato, di tutte quelle situazioni in cui abbiamo sottomano la cosa più importante al mondo, e non rendendocene conto la trascuriamo.

La figura del rapitore, uno psicopatico di cui non si capiscono le ragioni fino alla fine, rappresenta la causa della perdita della figlia, ma anche la presa di coscienza di quanto sia fondamentale per loro.
Tuttavia per esserci la firma di Jeffery Deaver mi aspettavo un thriller mozzafiato, di quelli carichi di tensione, che sai che non ti deluderanno.
In realtà tutto è abbastanza prevedibile. L'indagine viene messa in secondo piano, e le dinamiche familiari vengono raccontate profondamente. La caratteristica dell'autore è quella di svelarci piano piano i personaggi, che sono esseri umani, con grandi scheletri nell'armadio, a cui si vuole quasi impartire una lezione. Grazie a piccoli elementi e indizi inseriti piano piano, si ha comunque la curiosità di proseguire e scoprirli sempre di più.
Un thriller per chi ha voglia di una lettura intensa emotivamente, ma allo stesso tempo poco impegnativa!

La figlia sbagliata
jeffery Deaver

Rizzoli, pubblicato nel 2011
358 Pagine

Megan è una ragazzina difficile, dal carattere ribelle e scontroso. I suoi genitori, divorziati da molti anni, hanno sempre avuto cose più importanti di cui occuparsi, e Megan rappresentava un peso più che una fonte di gioia.

L'unico che sembra avere a cuore Megan, è il dottor Peters, suo psicologo, che riesce a capirla e ad abbattere le barriere del suo carattere.
Il giorno in cui Megan scompare tutto cambia, perché Megan non è scappata, ma è stata rapita per una ragione ben precisa.
La carica emotiva del romanzo è il centro di tutto. Abbiamo una chiara descrizione di quello che provano i protagonisti. Megan è arrabbiata, è tutta colpa dei suoi genitori se lei è quello che è diventata. Ma allo stesso tempo la speranza che siano proprio loro a ritrovarla non la abbandona mai.
Bett e Tate, i genitori, quei genitori che l'hanno sempre trascurata per un'udienza importante o per il fidanzato di turno, l'hanno fatta crescere da sola, e adesso farebbero l'impossibile per trovarla.
Viene quasi da arrabbiarsi con loro, Nel romanzo Deaver vuole chiaramente riportare l'esempio, estremizzato, di tutte quelle situazioni in cui abbiamo sottomano la cosa più importante al mondo, e non rendendocene conto la trascuriamo.

La figura del rapitore, uno psicopatico di cui non si capiscono le ragioni fino alla fine, rappresenta la causa della perdita della figlia, ma anche la presa di coscienza di quanto sia fondamentale per loro.
Tuttavia per esserci la firma di Jeffery Deaver mi aspettavo un thriller mozzafiato, di quelli carichi di tensione, che sai che non ti deluderanno.
In realtà tutto è abbastanza prevedibile. L'indagine viene messa in secondo piano, e le dinamiche familiari vengono raccontate profondamente. La caratteristica dell'autore è quella di svelarci piano piano i personaggi, che sono esseri umani, con grandi scheletri nell'armadio, a cui si vuole quasi impartire una lezione. Grazie a piccoli elementi e indizi inseriti piano piano, si ha comunque la curiosità di proseguire e scoprirli sempre di più.
Un thriller per chi ha voglia di una lettura intensa emotivamente, ma allo stesso tempo poco impegnativa!
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